“La tradizione napoletana con un cuore milanese”, recita il flyer dell’evento. È il payoff che accompagna la pizza salsiccia e provola con lo speciale impasto allo zafferano di Vincenzo Capuano, pizzaiolo di Rossopomodoro in viale Sabotino. Centoventi pizze sfornate ieri sera, ma tranquilli: non le ho mangiate tutte io. Anzi, mentre la degustazione fluiva lenta, paciosa e indolente tra i tavoli affollati di affamati giornalisti e famelici corrispondenti, io scendevo sul campo di battaglia – il marmo – e scattavo fotografie nascosto tra il forno e la maida di legno dell’impasto.
La ricetta, coadiuvata dall’estro degli chef Rossopomodoro Enzo De Angelis e Antonio Sorrentino, è ispirata al piatto principe della grande tradizione gastronomica di Milano, città che sta consacrando Vincenzo Capuano tra i migliori giovani pizzaioli al mondo.
Mix di farine Caputo, idratazione al 72%. Provola affumicata, salsiccia napoletana sfumata in padella e tagliata a punta di coltello, basilico e olio extra vergine di oliva. Il gusto è delizioso, e la lievitazione di 30 ore contribuisce alla sensazione di leggerezza.
«0,16 grammi di zafferano sciolto nell’acqua» – ci dice Vincenzo – «per chi volesse provare a farlo a casa». Il suo nuovo impasto con il blend di “farine deboli”, come dice lui, è ancora migliore di quello dell’anno scorso, perciò gli chiedo di prepararmi una pizza Margherita per un reprise della recensione di qualche tempo fa.
La Margherita è eccellente. La cottura è forte e vivace, la pizza profuma di legna e basilico, di pomodoro. Il cornicione è fragrante, energico, vuole essere addentato e regalare piacere. È una pizza giovane, intrisa di passione. Una pizza moderna e verace. Un omaggio splendido di Vincenzo Capuano alla cultura e alla tradizione di Napoli, a Porta Capuana, al padre e al nonno pizzaioli, le due generazioni che lo hanno forgiato.
Ditemi, quante pizze ci sarebbero oggi in giro a Milano migliori di questa?
-
8.5/10
-
9.5/10
-
8.5/10
-
9.0/10