Bacicha, nel cuore di Porta Romana, è una braceria di grande reputazione, punto di riferimento per gli amanti della carne. Con Vincenzo Lettieri agli impasti, Bacicha è anche una pizzeria napoletana di buon livello, inaugurata un paio d’anni fa nientepopodimeno che da Gianfranco Iervolino, ex Palazzo Vialdo (3 spicchi Gambero Rosso), in prossima apertura ad Aversa. Da Bacicha l’attenzione al cliente è massima sin dal primo scambio di sillabe. Gli arredi sono curati, l’illuminazione è figa e l’atmosfera generale è rilassante. Come può coesistere tutto questo con un menu così brutto? In plastica trasparente, spartano e leggermente unto, con i prezzi indicati in lettere (perché?). Degno di un cinepanettone.
Lettieri mi ha cucinato due pizze: della numero 1 non mi ha convinto l’impasto. Troppo, come dire, “integrale”. Troppo panoso, troppo impegnativo da masticare. Troppa mollica. Lo so, lo so, ci sono un sacco di chiacchiere sulla super digeribilità delle farine integrali, sul fatto che facciano bene, sul mantenimento delle proprietà del chicco, e bla bla. Spiacente, ma io non ce la farò mai. La pizza color cenere non mi piace.
La numero 2 invece era straordinaria. Impasto a doppia lievitazione, con farina Molino Quaglia Petra 1 tagliata con un 30% di Antico Molino Caputo Rossa. Alveolatura del cornicione perfetta, con una mako invidiabile. E poi, guardate la foto: quale vi piace di più? Non c’è storia, la 2 vince sulla 1.
Entrambe erano condite con un ottimo pomodoro San Marzano DOP molto equilibrato, senza alcuna nota di acido. Fiordilatte di Agerola straordinario, fatto con latte non pastorizzato. Freschissimo. Bacicha in Porta Romana, lo sapete, è in ottima compagnia. Io ci tornerò volentieri e chiederò sempre la pizza numero 2. Fatelo anche voi.
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8.5/10
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7.5/10
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8.5/10
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7.5/10
Nel menù ci sono entrambe le versioni? Online non ho trovato nulla.
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