In un assolato giovedì di fine luglio mi sono ritrovato nella pizzeria iDon di San Donà di Piave, ad un paio di bracciate dalla Laguna Veneta. Pur sghembe e sfocate, le foto sulla pagina Facebook mi avevano convinto ad alleviare la mia fame in questo ristorante. Lo slogan “vera cucina napoletana” aveva completato l’opera. Ciò premesso per rassicurare tutti: l’aver mangiato questa pizza è stata una mia responsabilità.
Quando me la portano i miei occhi si gonfiano di delusione. Come se mio figlio mi avesse portato una pagella con tutti quattro e cinque. Assomiglia ad un cantiere abbandonato della Salerno – Reggio Calabria. Brutta, molto. Non c’è traccia neanche di basilico: le altre pizze – arrivate dopo – lo avevano, la mia no. Dimenticanza imperdonabile.
È il momento delle papille gustative. Il cornicione fa “croc”, anche se di poco. È fragrante, forse troppo, ma in bocca si scioglie abbastanza in fretta. Non è male, ma l’interesse svanisce subito: il pomodoro sembra confettura di ciliegia. Cremoso e spalmabile. Ma come è possibile? La mozzarella galleggia in una pozzanghera di latte. Tutto sommato, nel complesso, il sapore è decente, ma è la parte più generosa dei miei succhi gastrici a suggerirmi di dare la sufficienza. Cerco di non farmi influenzare dal potere seduttivo dei crampi allo stomaco e valuto la cottura: una metà di pizza ben cotta, l’altra un po’ cruda.
Alla fine lascio quasi tutto il cornicione nel piatto e un paio di pezzi decisamente ancora vivi.
L’importante è che su Trip Advisor siano tutti contenti.
[wc_tabgroup layout=”box”] [wc_tab title=”Pagella”]-
4.5/10
-
5.5/10
-
5/10
-
4.5/10
Ma che roba e’!!!… A San Dona’ di Piave devi andare da Ciccio !!! … Loro sono Napoletani
Commenti disabilitati.