La Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso è alla sua quinta edizione. Ce lo racconta Tommaso Esposito in un geniale articolo su Luciano Pignataro Wine Blog: quattro fotografie scattate dal cellulare e nient’altro. C’è la foto alla pagina con i criteri di valutazione e a quella con l’elenco delle pizzerie napoletane premiate con i Tre Spicchi. Segue la foto alle “pizze all’italiana” e a quelle “a degustazione”. La terza foto mostra quale sia “la migliore carta dei vini e delle birre”, chi ha vinto tra “i maestri dell’impasto”, chi sono “i pizzaioli emergenti” di quest’anno e chi fa “la migliore gluten-free”. L’ultima foto immortala la pagina con i “premi speciali”. Non c’è neanche un commento, un testo, due parole in croce, nulla. Soltanto 4 fotografie. E detto francamente non abbiamo mai visto nulla di più chiaro ed esplicativo. Instant-journalism alla sua massima espressione: Tommaso ha la guida sottomano, scatta e pubblica. Prima di tutti. Breaking news.
Tre considerazioni sui Tre Spicchi Gambero Rosso del 2018.
Cambia poco o nulla per la Campania, con una leadership italiana ormai conclamata. Dai 12 Tre Spicchi dell’anno scorso quest’anno si passa a 14, con Concettina ai Tre Santi e Morsi e Rimorsi new entries nell’olimpo delle migliori. Casa Vitiello di Francesco Vitiello, pizzaiolo emergente 2017, manca stranamente la vetta e resta a Due: secondo il Gambero Rosso non meriterebbe (ancora) il primato. Secondo noi sì, senza alcun dubbio.

Cambia poco o nulla per Milano, con neanche una pizzeria Tre Spicchi che sia napoletana. La città in cui “ormai si mangia la pizza come a Napoli”, come dicono in molti, secondo il Gambero Rosso viaggia tranquilla sulle riconferme delle ottime Marghe e Lievità (Due Spicchi). Una città che si muove bene, ma (ancora) non eccelle. Certo, Montegrigna by Tric Trac e Enosteria Lipen non smettono di stupire, ma una è a Legnano l’altra a Triuggio. Dry, invece, continua ad essere la favorita dei giornalisti trendy e della stampa benestante, ma in un’altra categoria (l’inspiegabile “pizzeria a degustazione”, come se la pizza si decantasse come un Barbaresco).
Cambia poco o nulla per gli anziani, gli storici, i veterani dell’arte bianca, gli Starita, i Sorbillo e i Franco Pepe (che addirittura raddoppia in quel di Brescia con La Filiale a L’Albereta), eppure il dato interessante è proprio la definitiva affermazione della nouvelle-vague di pizzaioli, gli under 30, allievi che imparano in fretta e superano il maestro. Tra i Tre Spicchi giovani talenti da ogni parte d’Italia: da Napoli Ciro Oliva (25 anni), da Cuneo Stefano Vola (26) come nuovo emergente, da Ischia Marco Manzi (27), da Padova Alberto Morello (29). E tra i campioni della nuova ondata festeggiamo i Due Spicchi di Diego Vitagliano, per noi da sempre una pizzeria di livello assoluto.
